L’Abruzzo incontra i Carpazi a tavola col binomio Pezzuto-Ionescu

Cena a quattro mani degli chef Davide Pezzuto e Radu Ionescu: ricordi, messaggi di protesta, mare d’Abruzzo e foreste di Romania


Serata bella e singolare quella condivisa con gli amici rumeni il 25 ottobre.

I sapori della Romania sono giunti forti e chiari nella cucina del D.one e poi nei piatti proposti.

Questi scambi culturali sono sempre interessanti – ha detto lo chef Davide Pezzuto – fanno crescere le reciproche conoscenze ed aiutano ad imparare cose nuove. Dovrebbero essere più frequenti per consentire di allargare gli orizzonti“.

Pezzuto ha preparato tre piatti del cuore:

Carciofo, sedano rapa, mandorle

I carciofi hanno segnato la sua infanzia in quel di San Pietro Vernotico. Erano un patrimonio di famiglia. Nel periodo della raccolta sua madre glieli cucinava in tutte le salse e tutti i giorni.

Ghiaia di mare

Un’opera d’arte ispirata dalla battigia del mare rosetano, durante le passeggiate mattutine dello chef in compagnia del suo cane Prince. Un “tale e quale” dei sassolini multicolore che si trovano sulle rive dell’Adriatico e un’esplosione di mare in bocca grazie alle alghe, le paparazze, i calamari e la polpa di riccio.

Fagottello cacio e ova

Questo piatto ha concluso il bis di primi a firma Pezzuto. Il fagottello è un ricordo della sua esperienza alla Pergola, noto tristellato dell’Urbe. Davide era uno dei tanti ragazzi della brigata quando decise di farsi notare dallo chef Heinz Beck preparandogli il suo fagottello. Il grande chef prima si irritò per quella iniziativa “insolente”, ma dopo qualche giorno….. il fagottello comparve sulla carta del ristorante e Davide cominciò la sua ascesa.

Il piatto dello chef Pezzuto “Fagottello cacio e ova”

Messaggi diversi sono stati affidati ai suoi piatti dallo chef Radu Ionescu

Quando rubi il cappello da solo | Când îți furi caciulă singur

Un finto tartufo di verdure locali, erbe aromatiche, funghi e sale di cavolo
L’idea alla base di questo piatto – ha detto Ionescu – è manifestare contro la nostra catena di distribuzione in Romania, perché abbiamo prodotti di altissima qualità (ad esempio i tartufi) che vendiamo ad altri Paesi, solo perché ce li rivendano, ma con prezzi maggiorati“.

Il piatto dello chef Ionescu “Quando rubi il cappello da solo”

Ciò che cresce assieme va insieme | Cine se aseamana, se adună

Filetto di cervo alla Rumena con salsa di nocciole, ginepro e tartufi di Sighisoara: un modo per far conoscere l’ecosistema delle foreste rumene in un unico piatto.

Abruzzo – una stella sulla costa

Una finta ostrica, omaggio all’Abruzzo, a base di cocco, tè nero, alghe marinate in brandy locale italiano e sabbia di cialde.
Ho creato questo dessert – ha detto Radu Ionescu – per mostrare il nostro grande apprezzamento alla regione Abruzzo, ma anche la profonda gratitudine a tutto il team del Ristorante D.One, per l’accoglienza
all’interno della propria “famiglia” e per i costruttivi scambi di saperi e sapori che porteremo con noi in Romania

A breve brigata e sala D.one approderanno a Bucarest.
Il viaggio continua…

Il piatto dello chef Ionescu “Abruzzo – una stella sulla costa”

Lo chef Radu Ionescu è lo chef rumeno più creativo del momento. Dirige Kaiamo a Bucarest, presente nei 50 Best Discovery.

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